1797, i Francesi entrano nello Stato Pontificio

1797
I FRANCESI ENTRANO NELLO STATO PONTIFICIO
Da questo momento in poi, gli avvenimenti si succederanno in modo talmente veloce che il nostro giovane Ercole Consalvi, si ritroverà, nel giro di soli quattro anni, ad essere arrestato, ad essere inviato in esilio, ad essere decisivo nella nomina del successore di Pio VI, ad essere subito dopo nominato “Cardinale”, e, addirittura, anche “Segretario di Stato”.
Tutto questo a soli 45 anni! Quattro anni, quindi, di grandi avvenimenti, molto intensi per lui.
Da questo momento in poi chioserò la “Storia”, quel tanto che mi servirà per indicare il contesto in cui viveva il Cardinale. Anzi, farò di più: farò raccontare la “Storia” dallo stesso Cardinale, avendola egli vissuta in prima persona. E’ chiaro che essa sarà di parte, ma l’altra campana, ovvero “la Storia ufficiale”, la conosciamo già benissimo, avendola noi imparata fin da piccoli a scuola. Chi non conosce Pio VI, Pio VII, Napoleone, Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II e, naturalmente, Pio IX?
Nel gennaio del 1797, Napoleone costringe Pio VI alla Pace di Tolentino (A17), il cui trattato porterà via alla Santa Sede tre legazioni ed il contado di Avignone.
“… ecco che una parte dell’armata francese, senza alcuna preventiva querela o denunzia e sotto il pretesto di una intercettata lettera della Segreteria di Stato al prelato Albani in Vienna, la quale non forniva alcuna giusta ragione di attacco, si scagliò improvisamente su quella parte delle truppe pontificie, che per l’anzidetto motivo di difesa contro le aggressioni cisalpine guardavano la confinante provincia della Romagna, e, sbaragliatele e fugatele fino a Foligno, obligò il Papa, ad oggetto di arrestare il torrente distruttore e salvare il centro del Cristianesimo da una invasione sommamente fatale alla stessa Religione, al gran sacrificio di Tolentino.”
Il 1797 termina con l’Austria che cede la Lombardia alla Francia in cambio del Veneto (Trattato di Campoformio), mentre il nostro Cardinale farà una brutta fine.
La carica di Assessore militare gli è fatale: viene accusato dai Francesi di essere responsabile della morte del Generale Duphot, avvenuta il 28 dicembre del 1797. Con questa accusa il Cardinale esce definitivamente dall’anominato anche in campo internazionale e non vi rientrerà più.
Addio tranquillità, viaggi e caccia con i nipoti del Papa!
La notizia (della morte di Duphot), scrive il Wichterich, considerati i mezzi di comunicazione del tempo, giunse a Parigi con la rapidità del vento. Si versarono lacrime patriottiche «per la morte di uno dei più brillanti generali di Francia, che era stato assassinato per mano di prelati romani».
I giornali furono orlati a lutto e Consalvi fu accusato pubblicamente di essere il mandatario.
Il 14 gennaio 1798, Bonaparte, per incarico del Direttorio, scrisse al generale Berthier. (Egli) esigeva la consegna dei responsabili «specialmente di Mons. Consalvi