1850 – Morte di Angelo Brunacci

1850
Il Tenore Angelo Brunacci
morì in Brasile

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Dal'archivio del giornale IL PIRATA si apprende che il Tenore Angelo Brunacci morì nel 1850 in Brasile per "febbre gialla".
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COMUNICAZIONE
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Febbre gialla
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Febbre gialla
YellowFeverVirus.jpg

Microscopia elettronica del virus della febbre gialla

Specialità infettivologia
Eziologia infettiva
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSH D015004 e D015004
MedlinePlus 001365
eMedicine 232244
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La febbre gialla, detta anche tifo itteroide, ittero tifoide, vomito nero o febbre delle Antille[1][2] è una malattia virale acuta.[3] Nella maggior parte dei casi, i sintomi includono febbre, brividi, perdita di appetito, nausea, dolori muscolari in particolare posteriormente e mal di testa.[3] Essi, solitamente, migliorano entro cinque giorni,[3] tuttavia in alcune persone si ripresentano dopo una giornata di miglioramento, con febbre, dolore addominale e danni al fegato che causano ittero.[3] Se questo è il caso, vi è il rischio di emorragia e di insufficienza renale.[3]

La malattia è causata dal virus della febbre gialla, un virus a singolo filamento positivo di RNA, appartenente alla famiglia Flaviviridae, trasmesso dai Culicidae (zanzare) infette.[3][4] Infetta gli umani, altri primati e diverse specie di zanzare.[3] In città, si diffonde principalmente attraverso le zanzare della specie Aedes aegypti.[3] La malattia può essere difficile da distinguere da altre condizioni cliniche, soprattutto nelle fasi iniziali.[3] Per confermare un caso sospetto, è richiesto un esame del sangue corredato dal test della reazione a catena della polimerasi.[5]

Un vaccino sicuro ed efficace contro la febbre gialla esiste e alcuni paesi richiedono la vaccinazione per i viaggiatori.[3] Altri sforzi per prevenire l'infezione includono la riduzione della popolazione della zanzara responsabile della trasmissione.[3] Nelle zone in cui la febbre gialla è comune e la vaccinazione è rara, la diagnosi precoce e la vaccinazione di gran parte della popolazione è importante per prevenire le epidemie.[3] Una volta che l'individuo rimane infetto, il trattamento comprende la gestione dei sintomi con misure specifiche efficaci contro il virus.[3] In coloro con grave malattia, la morte si verifica in circa la metà delle persone che non hanno avuto cure adeguate.[3]

Ogni anno la febbre gialla provoca 200.000 contagi e 30.000 decessi[3] e quasi il 90% di questi si verificano in Africa.[5] Quasi un miliardo di persone vivono in una zona del mondo in cui la malattia è comune,[3] come le zone tropicali del Sud America e dell'Africa, ma non in Asia.[3][6] Dal 1980, il numero di casi di febbre gialla è in costante aumento.[3][7] Si ritiene che ciò sia dovuto a un minor numero di persone che risultano immuni, alla crescita delle persone che vivono in città e che si muovono più frequentemente e ai cambiamenti climatici.[3] La malattia ha origine in Africa, dove si è diffusa in Sud America attraverso il commercio degli schiavi nel XVII secolo.[1] Da quel momento, diverse epidemie della malattia si sono verificate nelle Americhe, in Africa e in Europa.[1] Nei secoli XVIII e XIX, la febbre gialla è ritenuta come una delle malattie infettive più pericolose.[1] Nel 1927 il virus della febbre gialla è diventato il primo virus umano ad essere isolato.[8][9]