2013 – Catalogo della Mostra al Museo di Wiesbaden

Nanna, Anselm Feuerbachs Elixier einer Leidenschaft
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è il titolo della Mostra su Anselm Feuerbach e le sue due modelle romane, Anna Risi e Lucia Brunacci, che in questo momento si tiene, per una durata di  tre mesi, a Wiesbaden, vicino Francoforte.
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Si potrebbe tradurre: Nanna (Anna Risi), elisir (Fonte) di una (forte) passione di Anselm Feuerbach. Ovvero, "Modella" ed Amante"
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Naturalmente ho subito prenotato il libro della Mostra, che sto leggendo.
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Il 28 novembre prossimo si terrà a Wiesbaden anche un Convegno, dove, spero, di essere presente. Ne approfitterò anche per tornare nei luoghi dove io stesso ho vissuto per ben 14 anni.

Il libro è una vera sorpresa!
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Vi trovo articoli sulle modelle romane, in particolare della modella ciociara Vittoria Caldoni, scritto da Peter Forster (pag. 27).
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Ma, la mia più grande sorpresa è la ricerca storica negli archivi romani effettuata da Claudia Gerken (pag. 55).
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Le sorprese non finiscono qui, a pag. 118 scopro che il curatore della mostra e studioso da decenni di Anselm Feuerbach, Jurgen Ecker, con il quale anch’io entrai in contatto circa 13 anni fa, ha conosciuto la prof.ssa Marisa Volpi Corradini, che io ho conosciuto solo poche settimane fa.
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Infine, trovo a pag. 185 l’articolo "Im Schatten Nannas, Lucia Brunacci", scritto da Janina Majerczyk. A pag. 98 vi è il bellissimo quadro di Lucia Brunacci, "Ruhende Nimphe" del 1870, dove Lucia è rappresentata "senza veli"!

Sarebbe bello, un giorno, che la Mostra su Anselm Feuerbach fosse tenuta anche a Roma e che questo interessantissimo libro venisse tradotto anche in italiano.
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Durante le mie ricerche, ho scoperto che il locale dove si trovava l’Atelier del Feuebach in via San Nicola da Tolentino, oggi è occupato da una Banca. Luogo ideale per una Mostra con tanto di sponsor!

Ma torniamo ai punti che più mi hanno colpito.
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Io non conosco Peter Forster, l’autore dell’articolo su Vittoria Caldoni e sulle altre modelle romane. Ho fatto una ricerca su di lui via internet, ma senza successo.
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Molto probabilmente si tratta di uno storico che potrebbe aver vissuto per qualche anno a Roma. Occupato, molto probabilmente in qualche istituzione culturale tedesca.
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Mi chiedo se Peter Forster, abbia mai conosciuto personalmente Michele Santulli, l’autore dell’altrettanto interessantissima ricerca sulle "Modelle e Modelli Ciociari nell’Arte Europea a Roma, Parigi, Londra nel 1800-1900", che il sottoscritto conosce personalmente. In questo libro si parla naturalmente sia della Caldoni che degli altri personaggi citati da Peter Forster.

Ma, come ho anticipato sopra, la mia più grande sorpresa è la ricerca storica effettuata da Claudia Gerken nei vari archivi romani e non.
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Dopo aver vissuto 14 anni in Germania, l’efficienza tedesca non mi ha mai meravigliato, ma, in questo caso, penso che la Claudia Gerken abbia superato veramente ogni aspettativa. Mi chiedo: "ma come ha fatto?"
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Fatta una breve ricerca su internet, scopro che Claudia Gerken è una storica che ha lavorato, o lavora ancora oggi, per l’Istituto Germanico Max Planck, Biblioteca Hertziana.
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Claudia Gerken è riuscita a trovare addirittura il certificato di morte di Anna Risi presso l’Anagrafe di Roma, dove il sottoscritto, aiutato da un gentilissimo impiegato, non ha avuto successo.
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La foto del detto certificato è riprodotta a pag. 62.
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Ma, Claudia Gerken non finisce di sorprendermi. Trova addirittura il certificato di battesimo di Anna Risi, che scopro, quindi, essere nata a Genzano, ed anche il certificato di matrimonio con Ferdinando Maraccini di Pistoia. Tutti certificati riprodotti nel libro, compreso quello di battesimo del figlio Pietro.
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Trovo a pag. 64 anche la foto della Tomba Moreli/Moretti/Ludovici al Verano, dove è sepolta una Anna Risi e che anch’io avevo trovato. Qui la Gerken fa delle ipotesi sul collegamento tra Anna Risi e le dette Famiglie. Non mi meraviglierei se nel frattempo la Gerken abbia già trovato la soluzione.
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Io vedrò di ripercorrere le dette ricerche della Gerken, sperando di trovare la conferma che la Anna Risi sepolta in questa tomba, sia proprio la Nanna di Anselm Feuerbach.
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Inizierò domani con l’Anagrafe di Roma, poi venerdì prossimo andrò a Genzano, aiutato dal carissimo amico Vincenzo Monti, come me amante delle ricerche storiche, ed infine andrò all’Archivio Storico del Vicariato di Roma.

A pag. 185, infine, troviamo l’articolo di Janina Majercsyk, con cui sono in contatto e che spero di conoscere personalmente il 28 novembre prossimo, sulla "nostra" Lucia Brunacci.
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Per ora non mi è possibile riportare nè tradurre l’articolo, ma alla fine, a pag. 193, vi è una nota che mi riguarda. L’autrice mi cita per avergli inviato informazioni sulla morte di Remo il figlio di Lucia, avvenuto a 57 anni nel 1941, dieci anni dopo la morte della madre.
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Purtroppo, quando ho inviato all’Autrice le informazioni prese al Verano, non avevo ancora trovato la data di nascita dei due gemelli di Lucia. Dopo, è stato troppo tardi correggere l’errore.
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Praticamente, l’impiegato del Verano aveva invertito le cifre. Invece di scrivere "75", aveva scritto "57".
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Infatti, preso dal dubbio, avevo cercato e trovato, presso l’Archivio Storico del Vicariato di Roma, il certificato di battesimo dei due gemelli, Romolo e Remo, dove, come immaginavo, essi erano nati nel 1866 e, quindi, nel 1941 avevano "75 anni" e non 57.

FRA QUALCHE SETTIMANA, SEGUIRANNO, QUINDI, LE FOTO DEI CERTIFICATI RIGUARDANTI ANNA RISI, CHE ANDRO’ A FARE NEI VARI ARCHIVI. QUESTO, PERCHE’ NON POSSO USARE IL MATERIALE CHE SI TROVA NEL LIBRO. NATURALMENTE, SPERO, DI TROVARE ANCHE ALTRI CERTIFICATI CHE POSSANO PROVARE L’IDENTITA’ DELLA ANNA RISI SEPOLTA AL VERANO.