La “ricerca primaria” era quella di trovare le origini dei Brunacci di Chieri, mentre l’albero genealogico e la scomparsa di questa famiglia da Chieri non erano per il momento così importanti.
Arrivato a Chieri la sera di mercoledì 12 giugno, e fatte la sera stessa alcune ricerche presso l’archivio diocesano, mi sono preparato per le ricerche del giorno successivo presso l’Archivio Storico di Chieri, dove il Direttore, dott. Vincenzo Tedesco, mi avrebbe messo a disposizione i registri dei “catasti”, dove sono registrate sino alla metà del 1200 le dichiarazioni dei redditi dei chieresi.
Avevo con me dei punti di riferimento che anni prima l’Archivio di Stato di Torino mi aveva inviato. In particolare, un documento del 1461 dove Francesco Brunacci riscuoteva la 2.da rata di terreni venduti precedentemente.
Infatti, nel FONDO BISCARETTI si trova il seguente documento:
ARCHIVIO BISCARETTI
FONDO PAESI C, mazzo 56, n. 25
23 agosto 1461 – Francesco Brunacci
Pagamento fatto da Bongioanni e Bernardino, fratelli de Ormea de Antecellis, mercanti di Chieri, al Nobile Francesco Brunacci, pure di Chieri, della somma di scudi 487 d’oro del sole, residuo prezzo di una Grancia, edifici beni e boschi, da essi comprata con “istromento” 18 maggio 1448.
Ricevuto Bartolomeo de Ferrarii Notaio di Chieri.
Qual’è l’errore che ho fatto?
L’errore che ho fatto è stato quello di non aver riletto attentamente quanto sopra, nel momento che nell’Archivio Storico di Chieri ho trovato un documento riguardante un’altro membro della Famiglia Brunacci.
Un documento del 1455 riguardante OBERTO DE BRUNACCIIS DE CARAMAGNA.
La prima impressione è stata che i Brunacci venivano da Caramagna, località non molto distante da Chieri. Anzi, convinto di ciò, cioè che praticamente avrei dovuto ricominciare da capo, a Caramagna, dopo solo mezza giornata di ricerca ed un po’ di foto a vari documenti (naturalmente utilissimi!), me ne sono andato a Torino, dopo aver ringraziato il Direttore Vincenzo Tedesco per la sua grande disponibilità e gentilezza.
Non ricordo bene quando “sono rinsavito” dalla mia delusione. Credo la sera tardi, tornato da Torino, quando ho di nuovo preso in mano tutti i documenti per buttare giù una “bozza” genealogica.
A quel punto mi sono accorto che la data del 1461, corrispondeva alla 2.da rata del pagamento, mentre la prima rata risaliva nientemeno che a 13 anni prima, al 1448!
Ora, sino a prova contraria, se uno vende è perchè ha ereditato o comprato. Insomma, vari anni prima della vendita, avvenuta appunto nel 1448.
Il documento di Oberto era del 1455, quindi i Brunacci di Chieri risiedevano già a Chieri molti anni prima!
Risultato, ho trovato una bellissima scusa per tornare a Chieri ed a Torino!
Aggiungo, per chiarire meglio l’importanza di questa famiglia, che essa, grazie alle sue potenzialità economiche, si era allargata anche fuori dai confini di Chieri. La troviamo, non solo a Chieri ed a Torino, ma aveva possedimenti anche, appunto, a Caramagna, a Ceva e a chissà in quali altre località.
Sicuramente, a fine 1300, un certo Francesco Brunacci, mercante fiorentino, si trovava a Genova, insieme ad altri mercanti fiorentini!
Questa è una informazione sicura, che troviamo nella:
La Vita e il Mondo
di Leon Battista Alberti:
Atti Dei Convegni Internazionali Del Comitato Nazionale VI Centenario Della Nascita Di Leon Battista Alberti, Genova, 19-21 Febbraio 2004, Volume 1 dove leggiamo a pag. 199, nota 24, che “Francesco Brunacci, del popolo di Sant’Iacopo e Corrado di Giovanni di Baviera, fiorentini dimoranti a Genova”. Siamo all’incirca nel 1380/88.
Sempre su un’altra ricerca sugli Alberti di Federigo Melis, del 1978, vol. 2, pag. 453, leggiamo che a Barcellona “L’altra società degli Alberti era intestata dal 1397, a Nerozzo di Riccardo degli Alberti, a Guidono di Matteo Cassini e a Brunaccio di Guido Brunacci“.
Come controprova abbiamo una ricerca di Maria Elisa Soldani (“Uomini d’affari e mercanti toscani nella Barcellona del Quattrocento” , 2009), dove si afferma che nel 1400 si trovavano a Barcellona Brunaccio di Guido Brunacci e suo fratello Matteo.
Insomma, è molto probabile che questi Brunacci fiorentini siano gli antenati diretti dei Brunacci di Chieri, di Ceva, di Caramagna e, naturalmente, di Torino, dove fecero fortuna in politica con il Notaio Matteo e con Bartolomeo, tesoriere della Regina di Savoia, di cui scriverò in seguito.
Riusciremo a trovare l’anello di congiungimento di questa Famiglia con i mercanti fiorentini, nei catasti chieresi dal 1448, tornando indietro?
Cliccare su CATASTI CHIERESI per leggere i documenti ritrovati presso l’archivio storico di Chieri. Documenti che inserirò subito dopo quelli trovati presso l’Archivio di Stato di Torino, iniziando con uno Statuto della Città di Chieri del 1406.