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Domenico Dottarelli

 

Domenico Dottarelli
figlio di Francesca Brunacci,
ultima rappresentante di quel casato
da:
GIUSEPPE CERASA
a cura di
GIOVANNI MUSOLINO
TUSCANIA
Storia ed Arte
BANCA DEL CIMINO
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NOTE
La nobile famiglia ITTAR giunse a Roma dalla Polonia, allora soggetta all’impero russo. Gli Ittar avevano dei possedimenti a Tuscania, dove la giovane Maddalena, figlia di Venceslao (morto nel 1891) e di Adele Szapolinski (morta nel 1891), sposò il tuscaniese Domenico Dottarelli. Maddalena Ittar morì il 9 luglio 1909 e i suoi beni passarono al marito. A lui fu affidata la tutele della nipote Adele Szapolinski, nata a Roma il 14 aprile 1897 da Alessandro (morto nel 1903) e da Margherita Laurenti (morta nel 1903).
Alla morte di Domenico Dottarelli, avvenuta il 6 maggio 1921, la tutela della giovane Adele Szapolinski passò al fratello Luigi Dottarelli, il quale, con testamento del 15 settembre 1915 lasciò Adele erede della proprietà Dottarelli, dei beni provenienti dalla madre Francesca Brunacci, ultima rappresentante di quel casato, e di quanto apparteneva a Maddalena Ittar. Per volontà di Luigi Dottarelli, espressa nel testamento, se l’erede fosse rimasta nubile o sposata senza figli non avrebbe potuto disporre liberamente dei beni ereditati, ma alla sua morte essi sarebbero passati all’Ente Asilo Infantile di Tuscania. Luigi Dottarelli morì il 6 luglio 1921.
Adele Szapolinski restò nubile e con testamento olografo del 19 maggio 1977, rogato a Tuscania il 30 gennaio 1980 dal notaio Furio Giardino, assolse i suoi obblighi conforme alla volontà del testatore, disponendo che i beni, consistenti in un terreno di 81 ettari denominato Mandrie Ittar Szapolinski, non potevano essere venduti o permutati per 20 anni e che la proprietà doveva restare “intatta indivisa”.
Nel caso che l’Ente Asilo non potesse accettare l’eredità, o se dopo averla accettata esso dovesse venire assorbito o incamerato dallo Stato Italiano o dalla Regione, l’eredità sarebbe passata alla Curia vescovile di Tuscania con l’obbligo di usare il reddito “per assistere gli anziani domiciliati e residenti a Tuscania”. La Szapolinski morì a Tuscania il 21 maggio 1980 e fu sepolta nella tomba di famiglia.
Maddalena Ittar aveva abitato nella casa detta della Torretta in via Torre di Lavello, alla quale nel 1946 la Szapolinski fece aggiungere un nuovo corpo di fabbricato. Nella casa sono ancora conservati due ritratti giovanili di Maddalena Ittar, alcuni quadretti di sua mano e un piccolo album con disegni a matita.