GIORGIO Brunacci (1920-1991) drammaturgo e traduttore

Brunacci Giorgio (di Alberto)
16.11.1920 a Roma – 3.2.1991 a Venezia
drammaturgo e traduttore
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Ho deciso di inserire nella sezione “Personaggi” anche Giorgio Brunacci, perché ho notato che in internet appare come traduttore di testi classici e teatrali.
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Purtroppo, nonostante anni di ricerche, non ero riuscito a trovare notizie su di lui, finché il caso mi ha voluto dare una mano.
Recentemente mi ero messo in contatto con il sig. Matteini Alessandro di Roma, perché cercavo notizie sul fonico Bruno Brunacci.
Un mio errore di lettura mi aveva fatto pensare che il Matteini Alessandro fosse un erede di Bruno Brunacci, invece avevo letto male, perché si trattava di Matteini Alessandra, moglie del Bruno.
Comunque, grazie a questo errore, mi misi in contatto col Matteini Alessandro, il quale mi rispose, naturalmente, che non conosceva il Bruno Brunacci, bensì un certo Giorgio Brunacci.
Fu un colpo di fortuna che mi ha permesso di avere notizie di prima mano.
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Giorgio Brunacci – mi racconta Matteini Alessandro – nasce nel 1920 a Roma; da padre toscano (che si ritirerà a Firenze in vecchiaia); la madre era invece di Vedana; dal 1946 al 1951 lavora a Roma per la Montecatini dove conosce Argia Micchettoni, romana, figlia di attori teatrali; nel 1947 sposa Argia; traduce (la sua conoscenza delle lingue ne fa un traduttore professionista) la sceneggiatura de “L’ammutinamento del Caine” (film di Edward Dmytryk con Humphrey Bogart, ispirato a fatti di guerra accaduti), film che nella versione italiana venne doppiato sul suo copione. In quel caso il suo nome compariva nei titoli di coda del film e questo gli dette rinomanza e, probabilmente, l’entrata all’Accademia di Arte drammatica fondata e diretta da Salvo D’Amico;  lavora dal 51 al 65 all’Accademia teatrale di Silvio D’Amico; scrisse opere teatrali ed anche radiodrammi (uno dei quali mi capitò di ascoltare personalmente e per caso);  nel 1965 si trasferisce a Milano, assunto dalla Garzanti come Direttore editoriale del ramo “ragazzi”; rimasto vedovo nell’estate del 1981, si risposa dopo pochi anni con Marta (di cui ignoro il cognome) e, raggiunta l’età della pensione, nell’85 si trasferisce con lei a Venezia, dove muore nel febbraio 1991.
Ho conosciuto personalmente Giorgio – continua Alessandro Matteini – e ne ho apprezzato la vasta e profonda cultura unita ad uno spirito vivace, ad una personalità affascinante (cui le donne raramente resistevano …) e ad un umorismo raffinato.
Giorgio è sepolto a Venezia, mentre Argia è sepolta a Roma coi suoi genitori.
Quanto ai genitori di Giorgio, so solo che la madre si chiamava Elide.
Una curiosità: a Milano Giorgio e Argia abitavano nella Torre Velasca (al 21 piano: ci sono stato) e, vista la vicinanza, Giorgio aveva stretto amicizia con Carlo Emilio Gadda.”
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Matteini Alessandro continua con altre interessanti, ma molto personali informazioni su Giorgio:
“… del fascino di Giorgio sulle donne ti ho già detto ed anche che raramente gli resistevano; ma anche lui non resisteva alle opportunità che il suo fascino gli creava …”
“… il cuore di Giorgio batteva a sinistra ed egli visse con convinzione gli ideali dell’epoca che ha segnato la nostra gioventù. Né estremista né violento, rientrava a pieno titolo nell’intellighenzia e viveva il suo anticonformismo: ricordo che Argia si lamentava di non poter più indossare abiti eleganti poiché Giorgio anche di sera indossava soltanto un maglioncino sulla camicia. e questi erano tratti che me lo facevano sentire vicino
“… in ogni caso Giorgio è stato una di quelle persone che non lasciano indifferenti ed, in genere, suscitano ammirazione.”
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Ringrazio Alessandro Matteini che mi ha aiutato a ricordare Giorgio Brunacci, che ora riposa in una tomba, sicuramente abbandonata non avendo avuto eredi, nel cimitero di Venezia.
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Aggiungo altre notizie già in mio possesso sulla famiglia di Giorgio.
Egli è cugino dell’avvocato Berto Brunacci di Firenze (1927-2008), morto recentemente (vedere nella sezione “Personaggi”).
Ambedue appartengono alla nobile Famiglia dei Brunacci fiorentini, avente lo stemma del “Granchio”, le cui origini sono documentabili sino al 1200.

ARGIA MICCHETTONI
Anche la prima moglie di Giorgio, Argia Micchettoni, era traduttrice di professione.
Lavori dei due si trovano facilmente su internet.

Argia Micchettoni, però, partecipò come ATTRICE nel 1942 anche ad un film: GRATTACIELI
Regia:
Guglielmo Giannini

Sceneggiatura: Guglielmo Giannini

 

Fotografia: Vincenzo Seratrice
Produzione: CINES JUVENTUS
Distribuzione: ENIC
Paese: Italia 1942
Genere: Politico
Trama del film GRATTACIELI:

Nell’appartamento di un ricco scapolo all’ultimo piano di un grattacielo americano, si trova riunita a far baldoria una comitiva di sfaccendati. Uno di questi, completamente ubriaco, mentre tenta di ghermire una ragazza sul terrazzo, perde l’equilibrio e precipita nella strada uccidendosi. Interviene un ispettore di polizia che trattiene nell’appartamento tutti i presenti e svolge l’inchiesta. In tal modo si vengono a conoscere i rapporti che intercorrono fra costoro e l’ispettore scopre che il malcapitato prima di precipitare aveva ricevuto un colpo sulla testa. I sospetti cadono sui vari personaggi, finché verrà provata la colpa del cinico e scapestrato padrone di casa che verrà ucciso a sua volta.


L’URP del Comune di Venezia mi ha gentilmente e velocemente comunicato che Giorgio Brunacci è sepolto al Cimitero di San Michele (Isola di San Michele), recinto 17, gruppo 3°, fila E, verticale 8.
Della seconda moglie, MARTA, non ho il suo cognome.

Oggi, 15 giugno 2010 ho trovato il cognome di Marta, grazie al quale ho scoperto che Marta vive tutt’ora a Venezia!

Sono partito, quindi, per Venezia il 27 giugno ed ho fatto base in un albergo a Monselice, da dove ho proseguito nei giorni successivi per Venezia alla ricerca della tomba di Giorgio Brunacci e della moglie Marta con cui mi sarei dovuto incontrare. Purtroppo, arrivato a Venezia il giorno successivo, la moglie Marta mi comunicava che non poteva incontrarmi perché doveva andare dal dentista. Gli ho comunque inviato via posta una copia degli ATTI CONSALVIANI, che avevo portato con me per lei.

Poi sono salito sul traghetto per Murano ed ho fatto tappa all’isola di S. Michele alla ricerca della tomba del marito Giorgio Brunacci. Non è stato difficile trovare la sua urna funeraria. Purtroppo sulla “piccola” lapide mancava la foto di Giorgio. Speriamo che il contatto con la moglie Marta non si sia interrotto. In compenso ora ho le date precise della nascita e della morte.

Nella galleria fotografica ho inserito alcune foto.

Ho recentemente scoperto che Giorgio Brunacci è un cugino dell’avv. Berto (vedere più avanti) nella stessa sezione “Personaggi”.
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Oggi 12 giugno 2017
​sono passati ben 7 anni dal mio viaggio a Venezia, quando mi misi in contatto con Marta Giudice, la seconda moglie del drammaturgo Giorgio Brunacci.

​Oggi torno a scrivere di Giorgio perché ho trovato una lettera scritta da Gadda ed inviata a Parise il 30 novembre 1962.

​Questa lettera fa parte di una pubblicazione della corrispondenza avvenuta, appunto, tra Carlo Emilio Gadda e Goffredo Parise, dal titolo molto strano: “Se mi vede Cecchi, sono fritto“. “Corrispondenza e scritti 1962-1973“.


LETTERA DEL 30.11.1962

Aggiungo che a Giorgio Brunacci ed al padre Alberto, dopo la guerra, fu riconosciuta la qualifica di “partigiano“.