Casa Brunacci a Montelupo Fiorentino

Casa Brunacci a Montelupo Fiorentino
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08 marzo 2019
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Quando si fanno delle ricerche e si fanno delle ipotesi, a volte passano molti anni, prima di avere conferme.
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Il prof. Pietro Lanzetta di Tuscania (Viterbo), esperto in stemmi nobiliari, ipotizzò, anzi, ne era sicuro, che il famoso "piatto Rothshild", detto anche "il Rosso di Montelupo Fiorentino del 1508" e che ora si trova nel locale museo, fosse appartenuto alla Famiglia Brunacci Fiorentina-Pisana.
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Così scrisse il prof. Lanzetta:
"Ho scoperto quattro granchi nel piatto Rothschild (così chiamato, in seguito, da quando la famosa famiglia francese ne era venuta in possesso) quando, 5 anni fa, ho trovato una sua foto nella rivista Medioevo del febbraio 1999.
Nei 40 anni vissuti a Roma, nei 15 che sto vivendo nell’Alto Lazio, ho disegnato più di 3000 stemmi.
Il primo ed unico “granchio” usato come figura centrale in un’arma, è quello dei “Brunacci”, ricca famiglia Pisano-Fiorentina
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Dopo aver parlato personalmente con il prof. Pietro Lanzetta, molti anni fa feci io stesso un viaggio a Montelupo Fiorentino. Andai al Museo locale ad osservare il "Piatto Rothshild".
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Con mia grande soddisfazione, constatai la veridicità della scoperta del prof. Lanzetta.
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Il ramo capostipide delle Famiglie Brunacci fiorentine-pisane nel periodo della prima peste del 1348, accumulò una immensa ricchezza iniziando con la coltivazione delle cipolle a Certaldo e, poi, in buona parte della campagna toscana.
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Riferimento alle cipolle lo si può constatare a Pisa in via Roma, dove ancora oggi campeggia sull'ex-Palazzo Brunacci, poi "Conti Brunacci" nel periodo napoleonico, lo stemma di Famiglia.
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In seguito, gli altri discendenti di questo primo ramo iniziarono a diversificare il proprio stemma.
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La Famiglia Brunacci con lo stemma del “ROSSO al GRANCHIO montante d’argento, accompagnato da due stelle d’oro, una in capo e l’altra in punta” (Dizionario Araldico di Piero Guelfi Camaiani) è quello più famoso.
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Esso si è estinto solo recentemente con la scomparsa dell'avv. Berto Brunacci a Firenze, che conobbi personalmente. Nelle pareti della sua casa vi erano affissi, oltre allo stemma del Granchio, anche molti altri personaggi appartenuti alla sua Famiglia.
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Ma, torniamo al "Rosso di Montelupo Fiorentino".
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Recentemente ho finalmente avuto la certezza della scoperta del prof. Lanzetta.
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Nel leggere un libro sulla peste ad Empoli, ho scoperto che proprio a Montelupo Fiorentino vi era nel 1525 "Casa Brunacci".
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(Approfitto qui per ringraziare i Funzionari della Biblioteca Comunale e dell'Archivio Storico di Empoli, i quali mi hanno inviato il libro in questione, tramite la Biblioteca del Comune dove io risiedo.)
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La Famiglia Brunacci fiorentina-pisana, quindi, aveva una tenuta anche a Montelupo Fiorentino. Grazie alle informazioni contenute nel suddetto libro, ora sappiamo che essa nel 1525 era ancora presente a Montelupo Fiorentino.
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Questa scoperta è la prova di quanto ipotizzato ed asserito dal prof. Pietro Lanzetta.
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Nel libro "Empoli dalla peste del 1523-26 a quella del 1631", Ed. Gonnelli, Firenze 1990, composto di 2 volumi, troviamo a pag. 38 che il 30 ottobre 1525 la famiglia di Bernardo Corsi si trasferisce a Montelupo Fiorentino a Casa Brunacci.
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Ovvero, Bernardo Corsi lascia il castello di Empoli e va a lavorare presso la Famiglia Brunacci di Montelupo Fiorentino.
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Il piatto Rothshild del 1508 ci conferma, quindi, che lo stemma di Casa Brunacci di Montelupo Fiorentino era già passato dalle "cipolle" al "granchio".
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All'interno di questo sito ho molte informazioni sulla Famiglia Brunacci del "Rosso al granchio".
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Recentemente ho ricontattato il prof. Pietro Lanzetta, il quale mi ha anche confermato di aver visto nel museo di Montelupo altri piatti con il suddetto stemma del granchio.
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Questa ulteriore informazione merita un altro viaggio nella incantevole cittadina di Montelupo Fiorentino (passando, naturalmente, per Empoli!).
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Merita, altresì, una ulteriore ricerca sui componenti di Casa Brunacci di Montelupo Fiorentino.
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Dal libro "Empoli dalla peste del 1523-26 a quella del 1631 (Ed. Gonnelli, Firenze 1990):
1) Copertina;
2) Casa Brunacci a pag. 38;
3) Bernardino Corsi si trasferisce presso Sante Brunacci (5° nominativo).

Dal Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino:
1) Piatto Rothshild del 1508

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