In Campidoglio ed a Tuscania

Venerdì 8 giugno 2007, alla presenza del Segretario di Stato, S. E. il Card. Tarcisio Bertone e S. E. il Card. Ivan Dias, Prefetto di Propaganda Fide, si è svolto a Roma in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, il Convegno in memoria del Card. Ercole Consalvi.

Sabato 9 giugno a Tuscania, alla presenza del Presidente della Provincia di Viterbo, Dott. Alessandro Mazzoli, e del Sindaco di Tuscania, Dott. Alessandro Cappelli, è stato ricordato il Card. Ercole Consalvi Brunacci con l’inaugurazione della Lapide commemorativa posta su Palazzo Fornai, già Brunacci.

Segue l’articolo pubblicato il 9 giugno sul quotidiano l’Avvenire:

AVVENIRE ON-LINE
9 giugno 2007

Roma ricorda il cardinale Consalvi
Ieri sera in Campidoglio incontro sul segretario di Stato vaticano
nel 250° della nascita

Fabrizio Mastrofini

Roma. I 250 anni dalla nascita del cardinale Ercole Consalvi, avvenuta proprio l’8 giugno 1757, sono stati ricordati ieri a Roma con una solenne commemorazione nella sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza di storici, studiosi, giornalisti. E con la partecipazione del cardinale Tarcisio Bertone, attuale Segretario di Stato vaticano, che ha elogiato l’opera del suo predecessore, in un’epoca assai delicata per la vita della Chiesa nel mondo. Ercole Consalvi fu Segretario di Stato a due riprese, sotto il Pontificato di Pio VII: la prima volta dal 1800 al 1806 e la seconda volta dal 1814 al 1823. Nel corso della rievocazione è stato sottolineata l’abilità politica e diplomatica di questo cardinale, non sacerdote né vescovo, secondo una prassi che apriva una carica così alta ai laici delle famiglie nobili romane. Nei primi anni dell’Ottocento fu fautore del Concordato con Napoleone Bonaparte, chiudendo l’era della Rivoluzione francese. Nonostante ciò, dopo l’invasione francese dello Stato Pontificio venne esiliato e nel 1814, dopo la definitiva fine di Napoleone, ritornò alla carica di Segretario di Stato. Al Congresso di Vienna ottenne la ricostituzione dello Stato della Chiesa e negli anni seguenti si adoperò per i concordati con i principali stati europei, tra cui l’allora Regno di Sardegna. In politica interna riprese gli sforzi di riforma abolendo i privilegi della nobiltà, promulgando un nuovo codice civile e penale, riorganizzando l’educazione e le finanze, promuovendo le arti.